Ogni coppia nella sua genesi si trova ad affrontare 3 momenti: innamoramento, idealizzazione e realismo.
Fisiologicamente le fasi che una coppia attraversa tendono ad andare incontro a delle trasformazioni e può succedere che i due partner non si accorgano consapevolmente della distanza che si interpone tra loro.
Il passaggio dalla fase della spensieratezza al consolidamento della relazione non è sempre semplice e in questa fase iniziano a emergere problemi e conflitti che nel tempo si accumulano.
Irrequietezza, frustrazione e dolore entrano così a far parte della relazione di coppia, e molto spesso i partner non sanno dove risiede esattamente il problema.
Qui iniziano a manifestarsi tutti i comportamenti e gli atteggiamenti che portano i partner a percepirsi come due sconosciuti, quasi perdendo quel senso di familiarità e sicurezza che caratterizzava le fasi precedenti. La comunicazione potrebbe iniziare a diventare uno strumento attraverso il quale i due partner si fanno guerra, criticandosi a vicenda, non accettando più la diversità dell’altro/a.
Quando una coppia inizia a sperimentare problemi nella propria relazione, senza riuscire a risolverli e trascinandoli nel tempo, generalmente arriva ad un momento in cui tali difficoltà cominciano a deteriorare progressivamente il rapporto, generando insoddisfazione e ponendosi come causa di potenziale rottura.
E’ proprio in questa fase che la coppia, o soltanto uno dei due membri, decidono di avviare un percorso di psicoterapia.
L’obiettivo della terapia di coppia si definisce con i due partner, dipende dalla loro volontà; si può puntare a una risoluzione dei problemi o a un supporto che li accompagna nel momento della separazione.
Il terapeuta supporta la coppia nella reciproca comunicazione degli elementi di disagio creando uno spazio di apertura, in assenza di giudizio, in cui entrambe le persone si sentano libere di esprimersi.
